
In una delle interviste che hanno accompagnato il suo primo disco solista, Sasami ha notato come in California, e specialmente a Los Angeles, sia facile ottenere delle collaborazioni, osservando come per coinvolgere nel suo primo disco Devendra Banhart, l’unica fatica che ha dovuto fare è stata chiederglielo. Immagino che sia con la stessa facilità che Carlos Niño ha negli anni tessuto una ragnatela di collaborazioni, e non solo losangeline. Già il precedente pur bellissimo Chicago Waves, era nato come spin-off di un disco collaborativo registrata sulla linea Chicago-Los Angeles, ossia Universal Beings di Makaya McCraven. Per quel disco Carlos Niño aveva registrato una sessione live nella casa di Altadena di Jeff Parker, e in quella sessione aveva suonato proprio insieme a Miguel Atwood-Ferguson. Questo More Energy Fields, Current sembra uno spin-off più sostanzioso, o meglio un disco gemello di Universal Beings: un disco dove Carlos Niño si fa direttore d’orchestra per una serie di tracce che lo vedono insieme a quasi tutta la migliore scena ambient/jazz losangelina e stiamo parlando di nomi come Sam Gendel, Jamael Dean/Jira><, Nate Mercerau, Aaron Shaw, fino a toccare elementi presi a prestito dalla scena hip-hop e elettronica come Dntel, oltre che un ospite d’eccezione, cortesemente da Impulse!, Shabaka Hutchings.
More Energy Field, Current è un vero e proprio sodalizio. Tutti danno un apporto misurato e elegante, nessuno è protagonista, tanto meno Carlos Niño che, al netto di un minuto e qualche spicciolo in solitaria su “Iasos ’79 ’til Infinity” è un padrone di casa quasi invisibile. Su “The World Stage 4321 Degnan Boulevard Los Angeles California 90008” il sax di Sam Gendel è inconfondibile, come inconfondibile è il pianoforte di Jamael Dean, parco, essenziale, contenuto. Proprio Jamael Dean si sdoppia su “Nightswimming,” e trasforma il suo pianoforte orientaleggiante nei beat hip-hop del suo alter-ego Jira><, affiancandosi all’elettronica soffice di un altro ospite d’eccezione, Dntel.
More Energy Field, Current è un continuo gioco di incastri e di trasmutazioni, ben rappresentate da “Now the Backgroudn is the Foreground,” dove letteralmente sfondo e primo piano si scambiano di posto e la drum-machine di Adam Rudolph lascia spazio al bellissimo sax di Aaron Shaw. Ma More Energy Field, Current è anche un mosaico di dialoghi, veri e propri dialoghi, e spesso si ha la sensazione di starsene seduti nella veranda di casa di Carlos Niño mentre Carlos Niño fa gli onori di casa e i suoi ospiti parlano e discutono: la chitarra synth di Nate Mercereau risponde al vibrafono di Sam Gendel su “Thanking the Earth,” e sempre Nate Mercereau imbandisce poi un dialogo col prophet di Jamael Dean e il flauto di Aaron Shaw su “Salon Wind,” traccia che ha un crescendo tanto semplice quanto efficace.
Non mancano momenti più riflessivi, introversi, quasi devozionali, come “Ripple, Reflection, Loop” con la voce quasi metafisica di Sharada, o l’intermezzo meditativo di Carlos Niño, “Iasos ’70 ‘til Infinity” che prepara la strada per il commiato: una versione più lenta e dilatata dell’iniziale “pleasewakeupalittlefaster,” “Please Wake Up,” con il sax di Shabaka Hutchings, direttamente dal catalogo Impulse! e che conclude un viaggio fatto in dormiveglia, sospeso tra un risveglio quel poco che basta più dolce per non essere brusco, e un altro risveglio, dolce e lento, da quello che ti sarà sembrato quasi un sogno lucido.