
A pochi giorni dal disco degli Spiral XP, formazione che vede Lena Farr-Morrissey al basso, esce il secondo ep dei Coral Grief, primo progetto di Lena Farr-Morrissey e Daydrops, in uscita per Den Tapes, inizia con un cold-open, “Copycat,” uscito come primo singolo lo scorso gennaio, dove la prima cosa che incontri è proprio la voce dolce e soffice di Lena che sembra sussurrarti come in sogno, salvo rompere quel sogno in un finale quasi noise. Quelle carezze però riprendono subito con “Jenny,” ballata sorretta su pochi accordi di chitarra puntellati da educati rintocchi di synth. Nell’arco di due canzoni e pochi minuti si è come trasportati a inizio anni ’90, si sentono i profumi del catalogo 4AD dell’epoca, ma anche di molto pop di qualità, tipo quello che facevano i Cardigans, o quello che faranno a inizio del nuovo millennio i Beach House. Tutte atmosfere e sonorità che hanno il loro minimo comune denominatore nell’intersezione tra Broadcast e gli Stereloab più vicini al formato canzone, e la lezione di Trish Keenan è palpabile in un pezzo tanto delicato e avvolgente come “January Flowers,” ballata apparentemente semplice ma che con qualche ascolto in più rivela piccoli particolari che la impreziosiscono: riverberi, rumori di fondo che danno un senso di profondità senza mai diventare invadenti, piccole pennellate di synth e una melodia tanto morbida e estesa da potersi davvero stenderti sopra a sognare. Se la prima parte dell’Ep ha una chiara vena dream-pop, la seconda vira dolcemente verso territori leggermente più psichedelici e kraut, “Better” ha sempre una linfa dream-pop, ma quella linea di basso e la cantilena rimata porta nel mondo che stanno costruendo i Nightshift, mentre “Wow Signal,” secondo singolo ha una più marcata propensione kraut.
Gli ingredienti di Daydrops sono ben conosciuti, ma sono mescolati a piccole spezie sonore che li esaltano e a una grande dose di personalità. Il risultato sono canzoni che scorrono limpide e lisce grazie soprattutto alla voce eterea e garbata di Lena Farr-Morrissey.