Quinto capitolo per la serie di opere multimediali Changing Landscapes a opera del collettivo Arthur King, ossia il progetto multiforme di Peter Walker, fondatore di AKP Recordings e AK Studios. Quanto fatto dagli Arthur King finora è forse la miglior rappresentanza possibile per la politica di produzione artistica di tutta AKP Recordings, e non solo perché Peter Walker ne è in qualche modo il tenutario. AKP si impegna da sempre e dichiaratamente a produrre e promuovere musica e arte che aiuti a costruire un mondo più inclusivo e giusto, un mondo cioè dove si moltiplicano i punti di vista e si incoraggia a spostarsi verso le posizioni di osservazioni distanti dalla propria zona confortevole. La precedente installazione sonora a nome Arthur King era Mina la Pintadas, Musique concrète realizzata a partire da Field recordings nelle catene montuose del Cile e che rendeva il macrocosmo vitale degli smottamenti rocciosi sotterranei al di sotto delle miniere di rame. Con Zompopa l’attenzione di Peter Walker, Mia Dei Todd e David Ralicke si sposta verso l’animato nella sua forma minima e dal Cile in Costa Rica: la zompopa, o atta cephalote, è una delle 41 famiglie di formiche tagliaerba, e Walker si è divertito a registrarne vita e morte usando un set di microfoni a ultrasuoni. A un lavoro di entomologo musicale e di registrazioni in campo aperto è seguito un processo di rielaborazione creativa: a Los Angeles Walker, Ralicke e Todd hanno realizzato un’installazione sonora e video in cui venivano giustapposte foto scattate in loco con le registrazioni rielaborate del suono delle formiche nella giungla. In entrambi i casi si trattava di magnificare, ingrandire, rallentare, avvicinarsi il più possibile e immergersi in un microcosmo tanto piccolo da essere invisibile.  Il risultato è però tutt’altro che didascolico o pretestuoso: Zompopa è una bellissima suite musicale, complessa e rizomatica come il micromondo delle formiche, affascinante come studiare una gigantografia di un granello di esistenza, immersiva e avvolgente come una ragnatela di sinfonie che si interlacciano e contaminano, fino a dialogare con i più recenti esempi di composizione contemporanea: “La reina” ha le voci quasi ecclesiastiche che si possono trovare nelle arie di Ana Roxanne, “March of the Ants” ha un crescendo percussivo che può ricordare certe cose di Lea Bertucci, “Microfungal Explosion” ha una sfumatura di jazz spirituale e “Red Water” usa glitch e noise in modi inusuali, tutti riferimenti e dialoghi con l’attualità musicale che rendono Zompopa molto più di un esperimento o di un’installazione sonora. Zompopa è un disco che fonde ambient contemporaneo, field-recordings, elettronica sperimentale e tensioni all’avanguardia in un disco compiuto che oggi è parte di un progetto audiovisivo più ampio, ma che riesce a camminare con le sue gambe per essere uno dei punti nodali della musica sperimentale per i prossimi anni.