
Ultime uscite dell’anno, tra cui Teenage Tom Petties, TALsound, Salamanda, Celia Hollander, Sign Libra, Roy Werner (G. S. Sultan), Fortunato Durati Marinetti, body / negative.
Teenage Tom Petties, Hotbox Daydream (Repeating Cloud/Safe Suburban Home) — 3 novembre
Dopo una gavetta come parte del progetto indie Rural France, Tom Brown si è cucito addosso un moniker che è una dichiarazione d’intenti: Teenage Tom Petties La mente fa subito ping pong tra le chitarre affilate dei Teenage Fanclub e le melodie malinconiche in punta di country di Tom Petty. Dopo l’omonimo esordio, rumoroso, lo-fi, DIY com’è giusto che sia, Brown ha raffinato il suo songwriting e leggermente ripulito alcune sbavature nel secondo album, in uscita per Repeating Club e Safe Suburban Home.
TALsound, Shift (NNA Tapes) — 3 novembre
Uno dei miei dischi preferiti del 2021 era Vines delle Damiana, progetto congiunto di Whitney Johnson e Natalie Chami, aka TALsound. Ora Chami è pronta con un nuovo disco solista, il suo terzo, che però mantiene una fisionomia collaborativa: Shift vede infatti è stato realizzato con l’aiuto di una congrega di donne SWANA (South West Asian & North Africa) tra cui l’artista visuale palestinese di stanza a Chicago Mary Hazboun, l’ingegnere del suono egiziana Heba Kadry e la produttrice Afghan-americana Maryam Qudus. Shift, come da titolo, racconta un vero e proprio cambiamento: un cambiamento nella vita reale, dove Chami è tornata a vivere nei luoghi dove ha passato la sua adolescenza, e un cambiamento nell’estetica della sua musica, passata da suoni analogici e caldi ai suoni più puliti e affilati della palette digitale.
Salamanda, In Parallel (Wisdom Teeth) — 3 novembre
Sembra che le coreane Salamanda siano pronte per una svolta hyper-pop, o almeno questo sembra promettere il comunicato stampa e confermare il singolo “Homemade Jam,” un pezzo dai suoni saturi in stile Sophie o Charlie XCX. La cosa non dispiace, soprattutto perché il disco nuovo, il loro quarto, è prodotto da una delle etichette più affidabili in campo electro.
Sign Libra, Hidden Beauty (RVNG) — 3 novembre
Hidden Beauty è il terzo disco di Sign Libra, moniker per Agata Melnikova, e segue il precedente pur notevole Sea to Sea, uscito nel 2020 per RVNG. Si tratta di un collage musicale, pieno di misteri, allusioni, voci eteree e rarefatte che, come il resto del catalogo di Sign Libra, vuole esplorare la concretezza della natura attraverso l’impalpabilità dei suoni.
Roy Werner, Immagine my Surprise (Moon Glyph) — 17 novembre
Primo disco che G. S. Sultan realizza con il suo vero nome, Roy Werner, e la riappropriazione del suo nome di battesimo si porta dietro un disco che è tentativo di realizzare una versione sonora di paesaggi onirici semi-consci. Lo fa con l’aiuto di una pletora di musicisti, tutti parte più o meno delle stesse rotte orbitali che si sono create attorno a etichette come Moon Glyph, da Cole Pulice, Les Halles, Patrick Shiroishi e Andy Applegate.
Erik Nervous, Immaturity (Feel It Records/Fat Cat) — 3 novembre
Ormai è retorico dire che i migliori esempi di punk rock, power-pop e vari janglecore oscillatesta vengono da Feel It, e gli Erik Nervous, progetto con cui Erik Hart dichiara tutto il suo amore per il punk-pop anni ’80, confermano la retorica, sempre che ce ne fosse bisogno. Immaturity è un disco fresco, veloce, compatto, che ti arriva diritto in faccia come un riff degli Hüsker Dü, ma con la stesso atteggiamento smaliziato dei Devo o dei B-52 e la “nerditudine” degli Ovlov. Immaturity è il disco immaturo, adolescenziale e impulsivo che non si vergogna di essere simpaticamente ingenuo, e è autentico e sincero senza cercare drammi inesistenti.
Wet Dip, Smell of Money (Feel It Records) — 10 Novembre
Sempre da Feel It Records e da Austin, TX le Wet Dip aggiungono il loro nome al filone del punk nervoso con nervature no wave, in stile Palberta, Households, Sweeping Promises, Patio. Smell of Money inanella una sequenza di pezzi punk che non accettano compromessi: ritmi tirati, riff spezzati, voci indolenti che ti strillano nelle orecchie. Una boccata d’aria fresca da tutto il post-punk britannico sempre più addomesticato.
Fortunato Durutti Marinetti, Eigth Waves in Search of an Ocean (Quindi Records) — 3 novembre
Moniker più che programmatico per Dan Colussi, musicista torinese di stanza in Canada, artista che approda nel sempre più variopinto catalogo di Quindi Records con un disco che mescola suggestioni Robert Wyatt-iane, l’electropop gentilmente sofisticato di Destroyer e qualche posa alla Lou Reed. Jazz trasfigurato in bozzetti balneari disegnati da pennellate di synth e una voce calda, un acquerello tenue che si porta dietro tutta la malinconia di fine estate e il calore dell’autunno imminente.
Celia Hollander, 2nd Draft (Leaving Records) — 10 novembre
Quarto, anzi quinto disco di Celia Hollander, se si conta anche DRAFT realizzato sotto il monker $3.33 e successivamente ripubblicato da Leaving Records tre anni dopo. Ma a questi si dovrebbero aggiungere la manciata di titoli autoprodotti (tra cui la cassetta Just Dip, No Why pubblicata da Dzang Recs e DRILL, cassetta uscita per Noumenal Loom). Ma tornando all’attualità: 2nd Draft è l’ideale continuazione di quel DRAFT autoprodotto, e come DRAFT è un disco che nasce dalla natura posticcia e mai definiva che secondo Hollander ogni composizione musicale finisce per avere. Composto e registrato durante una residenza al Kimmel Harding Nelson Center for the Arts in Nebraska a partire da una serie di libere improvvisazioni al pianoforte, e successivamente rimaneggiato digitalmente fino a raggiungere la forma desiderata, 2nd Draft è un disco che sembra percorrere sentieri limitrofi allo splendido Atlas di Laurel Halo.
body / negative, Everett (Track Number) — 8 dicembre
Masterizzato da Simon Scott degli Slowdive, Everett è il terzo disco di body / negative, progetto artistico della polistrumentista Andy Shiaffino, e porta avanti quella ricerca su identità e personalità iniziata col precedente Fragments. Everett registra uno stato di profonda vulnerabilità personale, e è stato realizzato mentre Schiaffino accudiva il padre in fin di vita in ospedale e riesce a ricreare in musica ogni piccola sfumatura emotiva tramite una miscela di lo-fi, emo, ambient e shoegaze. Tre tracce sono co-prodotte da Madeline Johnson, aka Midwife.