
Yuko Kono viene dal Giappone, da Tokyo, anche se l’album ha un titolo inglese, Fragment, e anche i titoli delle tracce che lo compongono sono tutti in inglese, sebbene poi canti in giapponese. Non solo: Fragment è stato registrato in Australia, tra Taggerty e Brunswick, con una squadra di strumentisti tutti australiani: il chitarrista Alex Garsden, il bassista Francis Plagne, il compositore James Rushford, attivo come musicista di musica d’avanguardia ma qui in veste di tastierista, il batterista Joe Talia, già alla corte di Jim O’Rourke, qui anche in veste di produttore, e la violoncellista Judith Hamann, che di recente ha pubblicato a suo nome un eccellente album di ambient e field recordings (Peaks, uscito a settembre per Black Truffle).
Di lei si sa poco e probabilmente si saprà poco: un account Instagram con un solo post della copertina del disco, un Twitter poco più nutrito, niente altri social. Il disco è ovviamente solo su bandcamp in digitale, e lo si può comprare per ¥800, cioè poco più di sei euro. Sei euro spesi bene perché Fragment è una delle cose migliori che tu possa avere nel campo del folk-pop. Basterebbero la lunga epica “Black Water,” con quelle sue sfumature quasi prog e una spolverata di psichedelia, o la conclusiva e leggiadra “Ginger,” con una melodia semplice, di quelle che ti si piantano in testa e non escono più.
Tutte promesse fatte dalla traccia iniziale, “Fragment,” sospesa tra i primi Big Thief e il folk più gentile, ma già “Untitled” fa altre promesse, muovendosi più in territori strumentali ai confini con certo jazz arioso innestato con il folk contaminato degli anni settanta. Le malinconiche “Voice” e “Orchid” sono infuse di quella malinconia tutta giapponese, fatta di contemplazione e stupore: come fissarsi a guardare un Ginkgo che il tempo ha reso enorme e bellissimo, mentre l’intermezzo strumentale di “Triangle” è un delizioso incastro di droni di violoncello e synth che accompagnano un arpeggio di chitarra ripetitivo ma non ossessivo. In questo disco tutto gira alla perfezione: voce, suoni, strumenti, armonie, melodie. Non c’è niente che sovrasti le altre cose, nemmeno per un istante, tutto è perfettamente amalgamato, ordinato, elegante, sobrio: Giapponese.
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